Menu
+39 081 953147
info@naturalbeauty.it
Time

Il progetto Gilgamesh

Una leggenda sumera risalente a migliaia di anni prima dell’era biblica narra di un
personaggio eroico di nome Gilgamesh il quale dedica la sua esistenza alla ricerca
della vita eterna. Dopo aver a lungo peregrinato costui trova una pianta subacquea
capace di conferirgli l’agognata immortalità; ma una volta trovata si addormenta
lasciandola incustodita. Un serpente fiutandola la divora e, come conseguenza del
fatto, perde la pelle ridiventando giovane. Da qui nasce la spiegazione mitologica della
muta della pelle del serpente che permette a quest’ultimo di “rinnovarsi”; all’uomo
purtroppo non è dato questo privilegio, al contrario a causa della sconsideratezza di
Gilgamesh, egli è destinato ad invecchiare e poi a morire.
Questa leggenda ha attirato l’attenzione di Andrew Sokar (prodigioso biologo
statunitense), il quale, in virtù di alcuni dei suoi studi, è stato spinto a chiedersi se le
antiche leggende relative ad esistenze umane favolosamente lunghe non possano
avere un fondamento nella realtà. Questo enfant prodige è stato messo a tacere più
volte dal mondo “scientifico”, soprattutto quando i suoi studi hanno cominciato a
sfiorare il segreto della vita eterna. Egli ha avuto molti riconoscimenti a suo nome per
le ricerche sul cancro, ma il suo spingersi sempre oltre, senza incasellamenti di alcun
genere (tanto meno quelli del mondo scientifico entro il quale egli si è formato) lo ha
portato ad essere un escluso.
Fin dai tempi delle superiori, si è dedicato ad esperimenti di chimica organica sintetica
in un improvvisato laboratorio casalingo; il suo interesse iniziale è stato quello di
elaborare nuove sostanze chimiche non tossiche destinate al controllo degli animali
infestati. In seguito si è dedicato a creare modalità, sempre non tossiche, per la cura
del cancro e per le quali in età adulta ha vinto un primo premio alla fiera scientifica di
Boston, oltre che un’attestazione di eccellenza per l’elaborazione di nuove classi di
farmaci antineoplastici (farmaci anticancro).
Al college ha continuato le sue ricerche per svelare i misteri relativi al modo in cui le
cellule cancerose si sviluppano e metastatizzano, elaborando nuove classi di composti
capaci di bloccare quasi del tutto l’ invasione ( il processo tramite il quale le cellule
cancerose si trasferiscono nei tessuti sani); tali composti erano essenzialmente non
tossici!
Fino a quel tempo e agli inizi della sua carriera universitaria presso la Facoltà di
Medicina, Sokar ha avuto la fortuna di incontrare docenti che credessero nel suo
talento e nelle sue ricerche mettendogli a disposizione laboratori e vari
sovvenzionamenti; questo lo portò a sviluppare una prospettiva completamente
inedita su questioni quali la durata della vita umana, il cancro ed altre affezioni che i
docenti del biologo descrivevano come fenomeni non correlati.

1.1 Svelare i misteri dell’età
Anche se la scienza medica possiede una notevole conoscenza delle fasi del ciclo della
crescita cellulare, e delle trasformazioni cellulari ed istologiche che le compongono, i
meccanismi biochimici che determinano tali cambiamenti sono,nel migliore dei
casi, scarsamente definiti.
Questa è la ragione per cui le attuali terapie, destinate a stati patologici che (come il
cancro) comportano una rapida ed incontrollata divisione cellulare, consistono perlopiù
nell’avvelenamento delle cellule nocive con farmaci tossici (chemioterapia), nella
somministrazione di radiazioni (radioterapia) oppure nella loro rimozione tramite
intervento chirurgico; in ogni caso ad una ignota, rapida ed incontrollata divisione
cellulare, la medicina ortodossa reagisce aggredendo a sua volta in una sorta di
braccio di ferro.
La comprensione poi dei meccanismi che stanno alla base del processo di
invecchiamento delle nostre cellule lascia ancora più a desiderare. Attualmente non
disponiamo virtualmente di alcuna terapia che possa efficacemente bloccare o
quantomeno rallentare il decantato orologio biologico, per ora, quello che è in nostro
potere, è solo occultare i segni dell’invecchiamento.
Riuscire ad individuare i precisi fattori che regolano il comportamento delle cellule in
momenti specifici del loro ciclo di crescita, porta ad un enorme progresso nella
comprensione non solo della genesi del cancro, ma anche dell’ antico problema
concernente il perché gli animali, essere umani inclusi, invecchiano ed infine muoiono.

1.2 Lo stato attuale delle ricerche sulla longevità
Per superare le limitazioni delle attuali concezioni convenzionali inerenti la crescita e la
differenziazione delle cellule, è necessario riesaminarle in breve. A riguardo degli
argomenti sopra citati, la medicina oggi si basa, nella maggior parte dei casi,
sull’approccio fondato sui radicali liberi.
Questa concezione sostiene che le disfunzioni cellulari che determinano il cancro,
nonché l’invecchiamento ed infine la morte delle cellule, siano causate dall’azione
distruttiva esercitata dai radicali liberi ambientali su varie importanti componenti
cellulari come il DNA.
Secondo tale prospettiva fatalistica, l’invecchiamento può essere visto come un
irreversibile ed inevitabile accumulo di danno cellulare; Sokar è convinto che tale
concezione sia errata, quantomeno in parte. Egli non crede affatto che “ogni cosa
vivente deve invecchiare e morire”, e la dimostrazione di ciò sta nel fatto che molti
organismi unicellulari sono immortali e si riproducono dividendosi indefinitamente, per
soccombere solo a catastrofi ambientali (o ad esempio alla candeggina, per i batteri
presenti nei nostri indumenti sporchi).
Analogamente esistono organismi pluricellulari per i quali il concetto di
invecchiamento è privo di senso come nel caso delle sequoie giganti, delle aragoste o
addirittura in quei casi in cui, attraverso le manipolazioni ormonali si può impedire la
metamorfosi di alcuni insetti e mantenerli a tempo indefinito in uno stato giovanile. I
sistemi ormonali rivestono una grande importanza per la sopravvivenza di una serie di
organismi molto diversi tra loro, e per tale motivo Sokar, dopo aver fatto una serie di
osservazioni[1] ha tratto la conclusione che i mammiferi possiedono sistemi che sono
analogamente funzionali, anche se è possibile che la chimica specifica sia diversa.
Un secondo approccio alla comprensione del processo di invecchiamento postula che
crescita, differenziazione, invecchiamento e morte delle cellule nonsiano l’unico
risultato del danno cellulare accumulato o di qualche inarrestabile orologio biologico
che risiede esclusivamente nelle cellule ma, invece, che questi siano fenomeni mediati
a livello ormonale.
L’interazione dei geni di una cellula con le sostanze chimiche presenti nella matrice
extracellulare prodotte in qualche remota parte dell’organismo, determina
un’alterazione del funzionamento delle cellule stesse che degenerano; tale concezione
è corroborata dalle ricerche sulla progeria(conosciuta meglio come invecchiamento
precoce) sindrome che comporta il malfunzionamento di varie ghiandole endocrine,
per cui la persona che ne è affetta invecchia rapidamente e di solito muore prima di
aver raggiunto i venti anni di età.
Questa patologia indica con forza che l’orologio biologico può essere resettato ed
accelerato, e tale accelerazione è associata al collasso della ghiandola pineale (grande
quanto ad un pisello situata al centro del cervello) e dell’intero asse ipotalamicopituitario;
quindi la mancata secrezione di ormoni vitali da parte di queste ghiandole
provoca nell’organismo cambiamenti degenerativi solitamente associati
all’invecchiamento e come conseguenza alla morte.
Gli studi di Sokar su vari ormoni implicati in questo processo lo ha portato a
concludere ad esempio che la melatonina, secreta dalla ghiandola pienale, riveste un
ruolo importante non solo nel ciclo sonno-veglia ma anche nel prolungare la durata
della vita e, in alcuni casi, nel bloccare e persino invertire alcuni dei sintomi
dell’invecchiamento; in più questo ormone svolge anche un’attività anticancro[2].
Gli effetti anti-invecchiamento ed anticancro della melatonina sono dovuti, almeno in
parte, al fatto che questo ormone, lasciata la ghiandola pineale (dove viene prodotto)
si trasferisce al timo (situato dietro lo sterno) e ad altre ghiandole endocrine dove
agisce come ormone di rilascio, modulando la sintesi di almeno altri due ormoni
(riconosciuti dalla scienza medica) che Sokar chiama per semplicità X e Y.
Sono i livelli di questi ormoni nel nostro organismo a modulare la crescita cellulare,
l’invecchiamento e i fenomeni di differenziazione; questi due ormoni (X e Y) con la
melatonina si influenzano reciprocamente e secondo Sokar la produzione di queste
sostanze è controllata da complessi circuiti di feedback che coinvolgono vari tipi di altri
ormoni come quelli sessuali e tiroidei. Questa cosa spiegherebbe anche perché la
prevalenza del cancro in genere aumenta in concomitanza con l’invecchiamento
(quindi con la diminuzione di questi ormoni nel sangue) e la differenziazione sessuale
e quella di altri tessuti declina nel medesimo intervallo di tempo.
Sokar quindi riformula la definizione di cellula cancerosa, definendola come una
normale cellula che è regredita ad uno stato dedifferenziato vale a dire che assomiglia
a cellule embrionali indifferenziate che si dividono rapidamente, invece che ad una
normale cellula dal comportamento appropriato che si divide lentamente propria dei
tessuti da cui deriva. I ricercatori tutti sono inoltre consapevoli del fatto che le cellule
del cancro sono di fatto immortali se inserite in un ambiente appropriato che permette
loro di vivere e riprodursi, e che l’unico vero modo per bloccarle è quello di modificare
il programma per il quale queste cellule degenerano. Questo aspetto indica che il
cancro non è uno stato di per sé patologico, bensì un problema dello sviluppo, proprio
come l’invecchiamento; non è che le cellule cancerose funzionino male,
semplicemente si comportano in modo inappropriato rispetto alla loro età, un
problema dunque relativo all’orologio biologico.
Dato che la melatonina e gli ormoni X e Y sono ormoni che modulano i nostri ritmi, il
nostro orologio biologico, è oltretutto spiegato anche perché essi hanno effetti
anticancro.
Questi ormoni (come la vitamina A) penetrano nella membrana cellulare e quindi si
trasferiscono al nucleo, dove stimolano ed inibiscono i geni che regolano il ciclo della
crescita delle cellule, approccio questo assai più raffinato ed antitetico alla modalità
d’azione di tutti i farmaci anticancro esistenti, i quali non sono altro che veleni
progettati per eliminare le cellule che si dividono rapidamente.
I composti che Sokar ha elaborato sono una terapia non tossica per il cancro, essi
eliminano tutti gli effetti collaterali, orribili quanto disumani a volte, associati alle
attuali terapie; inoltre se l’asse melatonina-ormoneX-ormoneY è davvero responsabile
della regolazione delle modalità di comportamento delle cellule in specifiche fasi del
loro ciclo vitale, sarebbe anche spiegato perchè come sostiene il Dott. Hamer, ci si
può ammalare di cancro a causa di un grande dolore!
Infatti anche in questi casi, come nella senescenza, i livelli degli ormoni X e Y si
abbassano e non sono più sufficienti a mantenere determinate cellule in uno stato
differenziato, inoltre il sistema immunitario, le cui cellule dipendono da specifici
quantitativi di X e Y, non è più in grado di svolgere la propria funzione di eliminare
adeguatamente le cellule cancerose.
Sokar ha ricevuto critiche davvero corrosive e attacchi di ogni genere, questo però
non lo ha fermato, anzi lui stesso è convinto che se è stato così fortemente e
misteriosamente boicottato è perché è sulla strada giusta, verso qualcosa di davvero
interessante e ringrazia i suoi “aguzzini” (come lui stesso li apostrofa) per avergli
involontariamente confermato che è senza ombra di dubbio sulla strada giusta!

“ IL PROGETTO GILGAMESH” da NEXUS New Times n.59; edizione italiana
Dicembre 2005- Gennaio 2006.
[1] Per approfondimenti vedi Nexus, New Times n. 59; edizione italiana Dicembre 2005-
Gennaio 2006
[2] Pierpaoli W., Regelson W., Colman C; The Melatonin Miracle,1995. Pocket Book, New York.

Commenta con Facebook

Lucia Angrisani

Psicologa e Psicoterapeuta in formazione presso l' ASPIC: Scuola di Psicoterapia Umanistica Integrata.

Ha ricevuto un premio come "Best oral presentation abstract in Behavioral Medicine" dalla Swedish Behavioral Medicine Society , riconoscimento ricevuto al 13 Congresso Europeo di Psicologia (ECP) tenutosi a Stoccolma nel luglio 2013.

Benedetti M., Francescato D., Mebane M., Tomai M., Rosa V , Angrisani L., Hospital Clown Therapy: a Study on its Impact in a Pediatric Surgery Department, 13th European Congress of Psychology (ECP 2013), held in Stockholm on 9-12 July 2013. Granted as the best oral presentation abstract in Behavioral Medicine by The Swedish Behavioral Medicine Society (Svennk Beteendemedicinsk Forening, SBF).

Si è formata in un training di integrazione energetica, posturale, cuore-pelvi : " il corpo che cura il corpo" nel 2009 con i maestri Jack Painter e Carmine Piroli;

in "Interventi specifici per attaccamenti compatibili" con la dott. Spalletta .

Formatrice e coordinatrice del Master in "Comicoterapia e Arteterapia" di Roma 3 nell'anno 2009

Co-responsabile ed operatrice nel 2009 del progetto "Piccolo Circo" di Roma , attività di integrazione per bambini cosiddetti normodotati, iperattivi, diversabili e immigrati del Dipartimento delle Politiche Sociali del Comune di Roma.

Vincitrice di una borsa di studio per attività di ricerca nel 2010 dell' Università di Tor Vergata : “Attività di assistenza alla implementazione degli standard di responsabilità sociale dell’A.O. San Camillo-Forlanini” sul tema “Valutazione e certificazione della responsabilità sociale nel settore sanitario”.

Formatrice di Psicologia della relazione d'aiuto, di età evolutiva ed introduzione alla Biomusica e musicoterapia per l'istituto Di ricerca documentazione e formazione Homo Ridens di cui è stata vice presidente dal 2008/2012.

Dal 2011 ad oggi Collaboratrice del "Progetto Klamavit" e consulente aziendale della Natural Beauty

Formatrice per il Master dal 2012 ad oggi per il Master esperenziale in counseling professionale per i moduli di età evolutiva e mediazione artistica : "bambini diversamente vivaci patologia o risorsa?" per l'Istituto di Formazione "Aspic per La Scuola"

dal 2006 ad oggi è socia, e collabora come psicologa e volontaria del sorriso per la Federazione Internazionale Ridere per Vivere - Associazione di Comicoterapia ( Gelotologia) - dal 2009 è socia fondatrice della sede campana e dal 2015 è consigliere del direttivo d'associazione.

LAVORA COME LIBERA PROFESSIONISTA PRESSO
LO STUDIO Angrisani, Castel san Giorgio via Dott. P. Fimiani e a
Roma presso lo studio "COME" in via Tessalonica ( zona S. Paolo)
riceve su appuntamento

TEL: 345/1370138

Cerca