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Convegno Ipersensibilità Alimentari 9 Ottobre 2015: Materiale&Download

Da questa pagina puoi visualizzare e scaricare le foto e la relazione della Dott.sa Giovanna Napoli, del convegno sulle Intolleranze alimentari, tenutosi a mercato San Severino, il 9 ottobre 2015

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Relazione a cura di Giovanna Napoli

Lo scorso 9 Ottobre si è svolto il primo convegno con tema: “Ipersensibilità Alimentari” con relatore il dr. Michele Acanfora.

Il primo dato emerso ha riguardato il fatto che , indipendentemente dalle allergie agli alimenti che sono immediatamente riscontrabili se presenti, dalle eventuali intolleranze ad alimenti specifici si è passati ad una vere e propria ipersensibilità nei confronti degli stessi.

Tale ulteriore reattività dell’organismo è ancor più difficile da riscontrare in quanto non ha una reazione diretta ed immediata e, spesso, la stessa si verifica a distanza di un lungo termine interessando organi o sezioni corporee ampiamente lontane dal focolaio di origine del problema stesso.

Interessante è stato capire come già ponendo una maggiore attenzione ad alimenti quali: latte – zucchero bianco – frumento sia possibile verificare una miglioria di determinati sintomi nell’ arco già di un periodo di tempo non eccessivamente lungo.

I continui insulti esterni (molecole di sintesi derivanti dalle colture intensive, modifiche genetiche indotte sul seme di talune derrate) hanno condizionato il giusto funzionamento del corpo umano che negli ultimi 50 anni ha cominciato a fatica ad adattarsi ad alimenti modificati nel più profondo genoma e di cui oggi si accusano i primi sintomi.

Certamente sembra fondamentale, per apportare un miglioramento alla qualità della vita dei soggetti che manifestano le più disparate problematiche, cominciare da un cambio di elementi costituenti la propria dieta al fine di renderla più variegata e meglio gestibile dall’organismo.

Dalla serata è emerso come alcune problematiche apparentemente lontane, possano avere una stretta correlazione proprio con le sensibilità alimentari:

  • alterazione dei livelli di colesterolo;
  • gonfiori addominali;
  • stipsi;
  • dissenteria;
  • sovrappeso/obesità;
  • cattiva assimilazione;
  • depressione;
  • patologie a sfondo infiammatorio;
  • patologie degenerative……

Conoscere la potenziale causa di taluni disagi pone l’individuo nella condizione di poter dar avvio ad indagini specifiche e correzioni del proprio regime alimentare al fine di ridurre l’incidenza di certe condizioni riguardanti lo stato di equilibrio del proprio organismo.

Sapere che del latte non tanto bisogna preoccuparsi del lattosio quanto della caseina e nella fattispecie della beta caseina A1 che è frutto della mutazione genetica di un solo amminoacido in essa presente e che la differenzia dalla beta caseina A2. Il consumo di latte contenente la prima forma specificata sembra aver causato l’ incidenza, in Europa, dell’ insorgere di tutta una serie di problematiche che vanno dal diabete all’autismo.

Lo stesso vale per il frumento dove la presenza di glutine , ed in particolare della glutammina in esso contenuta, arreca, nel tempo, una condizione patologica di cui si comincia a sapere un po’ in più solo da un paio di anni a questa parte.

Cos’è la sindrome da permeabilità intestinale?

Il tratto gastrointestinale è composto da cellule che sono strettamente disposte e connesse da giunture ben serrate. Il tratto digestivo si infiamma come risultato di una cattiva digestione, stress elevato e molti altri fattori. Questa infiammazione compromette le giunture, permettendo a particelle di cibo indigerito, tossine e batteri di entrare nel circolo sanguigno. Una volta che queste particelle di cibo vengono assorbite, il sistema immunitario reagisce ed inizia ad attacarle poiché le considera come sconosciute e quindi una minaccia. Questo crea un circolo vizioso che genera altra infiammazione e che a sua volta promuove ulteriore permeabilità intestinale.

Questa condizione richiede solitamente anni per svilupparsi. Come il tratto gastrointestinale si danneggia, le cellule perdono la capacità di digerire il cibo a causa di una carenza enzimatica. E questo nel tempo può portare a malnutrizione, infiammazione, sovracrescita di funghi e batteri, intolleranze alimentari ed un sistema immunitario iperattivo.

Anche in questo caso dei test specifici possono consentire una diagnosi repentina e sicura come l’Array 2.

Quest’ultimo misura gli anticorpi contro le endotossine batteriche (lipopolisaccaridi), le proteine delle giunture (occludina e zonulina) e il citoscheletro della cellula (actomiosina) ed identifica sia i percorsi transcellulari che paracellulari della penetrazione della barriera intestinale da parte di grandi molecole con capacità di mettere alla prova il sistema immunitario.

In sostanza, la misurazione di questi anticorpi può essere utilizzata come un indicatore precoce di problemi gastrointestinali e malattie autoimmuni.

Insomma, notizie oltremodo interessanti hanno caratterizzato il convegno sulle “Ipersensibilità Alimentari” che da oggi certamente possono essere guardate da una prospettiva certamente nuova.

La cosa più interessante è certamente il fatto che i numerosi spunti venuti fuori da tale convegno possono mettere l’utente in condizione di porsi delle domande e cercare di dare a queste stesse risposte rivolte a  migliorare o risolvere le proprie esigenze in tal senso.

Grazie da Natural Beauty al dr. Acanfora per gli spunti e le osservazioni e lo aspettiamo al prossimo appuntamento certamente altrettanto avvincente.

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Relazione a cura di Giovanna Napoli

Lo scorso 9 Ottobre si è svolto il primo convegno con tema: “Ipersensibilità Alimentari” con relatore il dr. Michele Acanfora.

Il primo dato emerso ha riguardato il fatto che , indipendentemente dalle allergie agli alimenti che sono immediatamente riscontrabili se presenti, dalle eventuali intolleranze ad alimenti specifici si è passati ad una vere e propria ipersensibilità nei confronti degli stessi.

Tale ulteriore reattività dell’organismo è ancor più difficile da riscontrare in quanto non ha una reazione diretta ed immediata e, spesso, la stessa si verifica a distanza di un lungo termine interessando organi o sezioni corporee ampiamente lontane dal focolaio di origine del problema stesso.

Interessante è stato capire come già ponendo una maggiore attenzione ad alimenti quali: latte – zucchero bianco – frumento sia possibile verificare una miglioria di determinati sintomi nell’ arco già di un periodo di tempo non eccessivamente lungo.

I continui insulti esterni (molecole di sintesi derivanti dalle colture intensive, modifiche genetiche indotte sul seme di talune derrate) hanno condizionato il giusto funzionamento del corpo umano che negli ultimi 50 anni ha cominciato a fatica ad adattarsi ad alimenti modificati nel più profondo genoma e di cui oggi si accusano i primi sintomi.

Certamente sembra fondamentale, per apportare un miglioramento alla qualità della vita dei soggetti che manifestano le più disparate problematiche, cominciare da un cambio di elementi costituenti la propria dieta al fine di renderla più variegata e meglio gestibile dall’organismo.

Dalla serata è emerso come alcune problematiche apparentemente lontane, possano avere una stretta correlazione proprio con le sensibilità alimentari:

  • alterazione dei livelli di colesterolo;
  • gonfiori addominali;
  • stipsi;
  • dissenteria;
  • sovrappeso/obesità;
  • cattiva assimilazione;
  • depressione;
  • patologie a sfondo infiammatorio;
  • patologie degenerative……

Conoscere la potenziale causa di taluni disagi pone l’individuo nella condizione di poter dar avvio ad indagini specifiche e correzioni del proprio regime alimentare al fine di ridurre l’incidenza di certe condizioni riguardanti lo stato di equilibrio del proprio organismo.

Sapere che del latte non tanto bisogna preoccuparsi del lattosio quanto della caseina e nella fattispecie della beta caseina A1 che è frutto della mutazione genetica di un solo amminoacido in essa presente e che la differenzia dalla beta caseina A2. Il consumo di latte contenente la prima forma specificata sembra aver causato l’ incidenza, in Europa, dell’ insorgere di tutta una serie di problematiche che vanno dal diabete all’autismo.

Lo stesso vale per il frumento dove la presenza di glutine , ed in particolare della glutammina in esso contenuta, arreca, nel tempo, una condizione patologica di cui si comincia a sapere un po’ in più solo da un paio di anni a questa parte.

Cos’è la sindrome da permeabilità intestinale?

Il tratto gastrointestinale è composto da cellule che sono strettamente disposte e connesse da giunture ben serrate. Il tratto digestivo si infiamma come risultato di una cattiva digestione, stress elevato e molti altri fattori. Questa infiammazione compromette le giunture, permettendo a particelle di cibo indigerito, tossine e batteri di entrare nel circolo sanguigno. Una volta che queste particelle di cibo vengono assorbite, il sistema immunitario reagisce ed inizia ad attacarle poiché le considera come sconosciute e quindi una minaccia. Questo crea un circolo vizioso che genera altra infiammazione e che a sua volta promuove ulteriore permeabilità intestinale.

Questa condizione richiede solitamente anni per svilupparsi. Come il tratto gastrointestinale si danneggia, le cellule perdono la capacità di digerire il cibo a causa di una carenza enzimatica. E questo nel tempo può portare a malnutrizione, infiammazione, sovracrescita di funghi e batteri, intolleranze alimentari ed un sistema immunitario iperattivo.

Anche in questo caso dei test specifici possono consentire una diagnosi repentina e sicura come l’Array 2.

Quest’ultimo misura gli anticorpi contro le endotossine batteriche (lipopolisaccaridi), le proteine delle giunture (occludina e zonulina) e il citoscheletro della cellula (actomiosina) ed identifica sia i percorsi transcellulari che paracellulari della penetrazione della barriera intestinale da parte di grandi molecole con capacità di mettere alla prova il sistema immunitario.

In sostanza, la misurazione di questi anticorpi può essere utilizzata come un indicatore precoce di problemi gastrointestinali e malattie autoimmuni.

Insomma, notizie oltremodo interessanti hanno caratterizzato il convegno sulle “Ipersensibilità Alimentari” che da oggi certamente possono essere guardate da una prospettiva certamente nuova.

La cosa più interessante è certamente il fatto che i numerosi spunti venuti fuori da tale convegno possono mettere l’utente in condizione di porsi delle domande e cercare di dare a queste stesse risposte rivolte a  migliorare o risolvere le proprie esigenze in tal senso.

Grazie da Natural Beauty al dr. Acanfora per gli spunti e le osservazioni e lo aspettiamo al prossimo appuntamento certamente altrettanto avvincente.

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